La Cassazione, con sentenza n. 6503 del 28 febbraio 2022 ha chiarito quali siano i danni risarcibili dall'INAIL in caso di infortuni sul lavoro
La Corte di Cassazione, con recentissima pronuncia n. 6503 del 28/02/2022 ha affrontato il tema legato alla risarcibilità da parte dell'INAIL dei pregiudizi conseguenti agli infortuni sul lavoro, chiedendosi - in particolare - se sia risarcibile il danno biologico solo temporaneo ovvero anche il pregiudizio morale subito dal lavoratore.
Il nodo centrale della questione è legato all'interpretazione della definizione di danno biologico contenuta nell'art. 13 T.U. 38/2000, recante "disposizioni in materia di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali" secondo il quale, ai fini della tutela dell'assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, si definisce genericamente il danno biologico come la lesione all'integrità psicofisica, suscettibile di valutazione medico-legale.
Il secondo comma dell'art. 13 T.U. 38/2000 prosegue quindi precisando che, in caso di danno biologico, l'INAIL eroga l'indennizzo previsto, ed elenca le prestazioni assicurative erogate dall'Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro, ovvero:
a. INDENNITA' GIORNALIERA PER INABILITA' TEMPORANEA;
b. RENDITA PER INABILITA' PERMANENTE;
c. ASSEGNO PER ASSISTENZA PERSONALE CONTINUATIVA;
d. RENDITA AI SUPERSTITI E ASSEGNO UNA TANTUM IN CASO MORTE;
e. CURE MEDICO - CHIRURGICHE, COMPRESI ACCERTAMENTI CLINICI;
f. FORNITURA APPARECCHI DI PROTESI.
Secondo la Suprema Corte, alla luce di detto quadro normativo, "il danno biologico coperto dall'Istituto si riferisce esclusivamente e soltanto alla menomazione permanente dell'integrità psicofisica, che si protrae, cioè, per tutta la vita, che può essere assoluto o parziale e decorre dal giorno successivo a quello della cessazione dell'inabilità temporanea. Esulano, dunque, dal sistema assicurativo obbligatorio sia il "danno biologico temporaneo" sia il cosiddetto "danno morale".
Secondo la Cassazione è richiesta quindi una "stabilizzazione" della lesione all'integrità fisica del lavoratore derivante dall'infortunio per poter validamente richiedere e ottenere dall'INAIL il ristoro del pregiudizio subìto.
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